Impatti dei nuovi dazi USA su automotive: preoccupazioni crescenti per il mercato italiano

I dazi statunitensi su beni canadesi e messicani colpiscono il settore automotive, con perdite previste per le case automobilistiche e un aumento dei prezzi al consumo in Italia.
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Impatti dei nuovi dazi USA su automotive: preoccupazioni crescenti per il mercato italiano - Socialmedialife.it

I recenti dazi imposti dagli Stati Uniti su beni provenienti da Canada e Messico sono ufficialmente entrati in vigore, creando un clima di grande preoccupazione nel settore automotive. Queste nuove misure tariffarie potrebbero innescare una serie di effetti a catena che colpiranno non solo le case automobilistiche nordamericane, ma anche il mercato europeo, Italia compresa. Federcarrozzieri, l’associazione italiana delle autocarrozzerie, ha messo in guardia sulle potenziali ripercussioni economiche, rivelando proiezioni inquietanti per il comparto automobilistico.

Le conseguenze per le case automobilistiche

Le multinazionali dell’automotive, che hanno stabilimenti di produzione in Canada e Messico, si preparano a subire un colpo significativo ai loro bilanci. Giganti dell’industria come Volkswagen, Audi, BMW, Stellantis, Honda, Hyundai, Kia, Mazda, Toyota e Nissan sono stati identificati come i più vulnerabili. Il Messico, in particolare, produce circa 3,5 milioni di veicoli all’anno e rappresenta una fonte cruciale di automobili per i mercati statunitensi. Secondo le stime di Federcarrozzieri, il 44% delle vendite annue del gruppo Volkswagen negli Stati Uniti proviene dal Messico, mentre Stellantis dipende dal 40% delle sue vendite statunitensi da Canada e Messico.

Queste case automobilistiche si trovano ora a fronteggiare proiezioni di perdite che potrebbero oscillare tra il 5% e il 15% del loro fatturato. Queste cifre non solo illustrano il grave impatto sul profitto, ma pongono interrogativi sull’andamento dell’occupazione e sull’intero ecosistema produttivo che circonda il settore automotive nei paesi colpiti dai dazi.

Filiera della componentistica sotto pressione

Non solo i produttori di automobili saranno colpiti, ma anche l’intera filiera della componentistica. Federcarrozzieri segnala che i dazi si applicheranno a una vasta gamma di parti automotive, compromettendo in modo particolare componenti cruciali come airbag, cinture di sicurezza, pneumatici e freni. I produttori di tali componenti, tra cui nomi noti come Autoliv, Michelin, Pirelli e Brembo, si preparano a fronteggiare un aumento dei costi.

Questo aumento potrebbe tradursi in una contrazione della produzione e, di conseguenza, in un rialzo dei prezzi di mercato per i consumatori. La tensione nei rapporti commerciali internazionali ha il potenziale di rendere la situazione ancora più complessa. Senza un intervento decisivo, la filiera potrebbe trovarsi a fronteggiare difficoltà che vanno ben oltre le mere questioni tariffarie.

Impatti sui prezzi al consumatore

Le ripercussioni dei nuovi dazi si faranno sentire anche a livello dei consumatori. Federcarrozzieri ha predisposto delle proiezioni sull’aumento dei prezzi delle automobili in Italia, stimando un rincaro medio del 10%. Questo significherebbe un notevole aumento del costo dei modelli più venduti, con cifre che potrebbero variare anche di migliaia di euro. Per esempio, l’auto ibrida Fiat Panda potrebbe costare 1.595 euro in più, mentre per il SUV Jeep Avenger il costo supplémentaire potrebbe raggiungere i 2.475 euro.

Questi incrementi si aggiungerebbero a un già elevato prezzo medio delle automobili in Italia, che nel 2024 ha superato i 30.000 euro, registrando un incremento del 43% rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo trend preoccupante non solo limita la capacità d’acquisto dei cittadini, ma potrebbe anche generare una spirale inflazionistica nel mercato automobilistico. Le stime suggeriscono che nel 2025 i prezzi potrebbero salire ulteriormente, con un aumento previsto compreso tra 2.500 e 3.000 euro rispetto ai livelli attuali.

Il futuro del mercato automotive, così, si delinea incerto, con variabili economiche che promettono di complicare ulteriormente la situazione. La strada che ci attende rimane tutta in salita, e il mondo dell’automobile potrebbe dover affrontare sfide senza precedenti.

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