Christian Solinas, ex governatore della Sardegna, a processo per presunta corruzione immobiliare.

Il processo per corruzione coinvolge l’ex governatore della Sardegna, Christian Solinas, e altri imputati, con accuse legate a transazioni immobiliari e una laurea honoris causa in Albania.
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Christian Solinas, ex governatore della Sardegna, affronta un processo per presunta corruzione immobiliare nel 2025

Ci sarà un processo per corruzione che coinvolge l’ex governatore della Sardegna, Christian Solinas, esponente del Partito Sardo d’Azione (Psd’Az). Il giudice per le udienze preliminari del tribunale di Cagliari, Giorgio Altieri, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio presentata dal pubblico ministero Giangiacomo Pilia. Le indagini si concentrano sulla compravendita di un immobile e su una controversa laurea honoris causa in Albania.

Le accuse di corruzione

Le accuse contro Solinas si articolano in due episodi distinti. Il primo riguarda la vendita di un immobile, precisamente i ruderi di un’ex abbazia situata a Capoterra. L’ex governatore avrebbe venduto il bene all’imprenditore Roberto Zedda per un importo di 550mila euro, di cui 375mila euro già versati. Secondo l’accusa, il valore reale dell’immobile sarebbe di soli 72mila euro, suggerendo che la differenza rappresenterebbe una tangente. Questo primo caso solleva interrogativi sulla trasparenza delle transazioni immobiliari condotte da figure politiche.

Il secondo episodio in esame riguarda una presunta promessa di Solinas di nominare Roberto Raimondi alla direzione generale dell’autorità di gestione del programma Eni-Cbc per il bacino del Mediterraneo. In cambio, Raimondi avrebbe dovuto conferire a Solinas una laurea honoris causa in Albania e corsi presso un’università online a Roma. Queste azioni, secondo gli inquirenti, avrebbero coinvolto anche il consulente Christian Stevelli, il rettore albanese Arben Gjata e Alfonso Lovito dell’E-Campus.

Il processo e gli imputati

Il processo vedrà a giudizio non solo Solinas, ma anche l’imprenditore Roberto Zedda e l’ex consigliere regionale Nanni Lancioni, accusato di aver fatto da intermediario nella vendita dell’ex monastero. Secondo l’imputazione, la transazione sarebbe stata facilitata in cambio di una fornitura di termoscanner alla Regione. La prima udienza è fissata per il 5 giugno 2025, un appuntamento che promette di attirare l’attenzione mediatica e pubblica.

In un altro sviluppo, il commercialista Aldo Cadau, che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di commissario della Zona economica speciale, è stato prosciolto dall’accusa di turbata libertà degli incanti. La contestazione nei suoi confronti è stata derubricata a abuso d’ufficio, un reato non più previsto dalla legge. Anche la moglie di Raimondi, Melissa Mencarelli, è stata sospettata di falso, ma è stata prosciolta dalla stessa accusa di turbata libertà degli incanti con la medesima formula del marito.

Il collegio difensivo

Il collegio difensivo di Christian Solinas è composto da un team di avvocati esperti, tra cui Salvatore Casula, Alessandro Gentiloni Silveri, Francesco Marongiu, Rita Dedola, Guido e Federico Manca Bitti, Valerio Pirisi, Gianluca Aleppi e Alfredo Diana. Questo gruppo di legali si prepara a difendere l’ex governatore in un caso che potrebbe avere ripercussioni significative sulla sua carriera politica e sull’immagine della Sardegna.

La situazione rimane complessa e in continua evoluzione, con l’attenzione rivolta non solo agli sviluppi del processo, ma anche alle implicazioni più ampie che potrebbero derivare da queste accuse di corruzione.

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