Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha convocato un incontro con alcuni dei suoi principali collaboratori, tra cui il segretario di Stato Marco Rubio e il segretario alla Difesa Pete Hegseth, per analizzare la situazione in Ucraina. Questo incontro, previsto per ottobre 2025 a Washington D.C., si concentrerà sulla possibile sospensione o cancellazione degli aiuti militari americani destinati all’Ucraina. Tra i temi in discussione figurano anche le recenti spedizioni di munizioni e attrezzature, già autorizzate e finanziate durante l’amministrazione di Joe Biden. La notizia è stata riportata dal New York Times, che ha citato fonti anonime all’interno dell’amministrazione.
Zelensky: Le garanzie di sicurezza sono fondamentali per una pace giusta
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha sottolineato l’importanza di raggiungere una pace duratura, evidenziando la necessità di garanzie di sicurezza. In un messaggio su Telegram, Zelensky ha affermato: “Abbiamo bisogno della pace, non di una guerra infinita. Le garanzie di sicurezza sono fondamentali a questo scopo”. Queste dichiarazioni seguono il recente summit euroatlantico tenutosi a Londra.
Zelensky ha aggiunto che nei prossimi giorni i paesi europei si impegneranno a definire posizioni comuni su questioni cruciali, che saranno poi presentate agli alleati statunitensi. “Una pace solida e duratura e il giusto accordo sulla fine della guerra sono davvero la nostra priorità condivisa”, ha dichiarato. Tuttavia, ha riconosciuto che c’è ancora “molta strada da fare” per porre fine al conflitto con la Russia, come riportato da Sky News.
Il leader ucraino ha insistito che qualsiasi accordo deve essere “onesto”, “equo” e “stabile”, con garanzie di sicurezza ben definite. Ha chiarito che attualmente l’Ucraina non è disposta a discutere concessioni, ritenendole “sbagliate”, e sta “ascoltando segnali da vari partner”. Zelensky ha ribadito che Kiev non riconoscerà mai i territori occupati dalla Russia come parte della Federazione Russa, definendoli “occupazioni temporanee”.
Parigi: Il rischio di una guerra in Europa non è mai stato così alto
Il ministro degli Esteri francese, Jean-Noël Barrot, ha lanciato un allerta riguardo alla crescente minaccia di conflitto in Europa. In un’intervista a France Inter, Barrot ha dichiarato che “il rischio di una guerra nel continente europeo non è mai stato così alto”. Ha sottolineato che, negli ultimi quindici anni, la minaccia si è avvicinata, con il fronte che si è spostato sempre più vicino ai confini europei.
Le sue dichiarazioni sono giunte dopo il summit euroatlantico di Londra, dove i leader europei hanno discusso delle attuali sfide e della necessità di una risposta unita. Barrot ha evidenziato che i Paesi europei sono ora pienamente consapevoli della gravità della situazione e della necessità di agire con determinazione per prevenire un’escalation del conflitto.
Bessent: L’accordo sulle terre rare non è più sul tavolo
Il Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, Scott Bessent, ha dichiarato in un’intervista al programma Face the Nation di CBS News che l’accordo sulle terre rare con l’Ucraina non è attualmente in discussione. Bessent ha spiegato che “tutto ciò che il presidente Zelensky doveva fare era entrare e firmare questo accordo economico”, ma ha scelto di non farlo, creando una frattura tra il popolo ucraino e quello americano.
Il Segretario ha sottolineato che è “impossibile avere un accordo economico senza un accordo di pace”. Questa affermazione arriva dopo che Zelensky aveva precedentemente dichiarato che l’accordo sulle terre rare era pronto per essere firmato, evidenziando così le divergenze tra le due parti.