Michelangelo La Bionda tifa per The Brutalist e celebra il suo legame con la musica

Michelangelo La Bionda sostiene il film *The Brutalist*, in corsa per dieci Oscar, e celebra il legame tra la sua musica e l’architettura brutalista.
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Michelangelo La Bionda sostiene The Brutalist, unendo arte e musica in un legame unico che celebra la creatività nel 2025

Michelangelo La Bionda, il celebre musicista milanese, ha recentemente manifestato il suo entusiasmo per il film *The Brutalist*, diretto da Brady Corbet e in corsa per ben dieci premi Oscar. Pur non avendo ancora avuto l’occasione di visionare l’opera, La Bionda, parte del noto duo musicale La Bionda, si è dichiarato un fervente sostenitore del film, che racconta la storia di László Tóth, un architetto ungherese sopravvissuto all’Olocausto. Uscito nel 2025, il film ha già catturato l’attenzione di pubblico e critica.

Il legame con la musica

Il brano *One For You, One For Me*, creato da Michelangelo e dal fratello Carmelo nel 1978, è un classico della disco music che ha segnato un’epoca. Questo pezzo, che chiude il film, regala un finale leggero e ottimista alla toccante storia di Tóth, interpretato da Adrien Brody. La Bionda ha raccontato che la canzone è stata realizzata in uno studio di registrazione a Monaco di Baviera, durante una pausa dalla composizione di colonne sonore per spaghetti western. La collaborazione con Richard Palmer-Jones ha portato il brano a conquistare il primo posto nelle classifiche belghe, diventando un classico dell’Italo-disco a livello globale.

Lindsay Zoladz, critica musicale del *New York Times*, ha evidenziato l’ossessione per il brano, sottolineando come la sua melodia riesca a catturare l’attenzione del pubblico statunitense. Questo riconoscimento ha contribuito a riportare alla ribalta la musica di La Bionda, facendola riscoprire da una nuova generazione di ascoltatori.

Un’esperienza da vivere in grande stile

Michelangelo La Bionda, 73 anni, ha espresso il desiderio di vedere *The Brutalist* in VistaVision, un formato cinematografico che promette un’esperienza visiva straordinaria. “Dicono che alla fine del film la gente salta e balla!”, ha affermato in un’intervista a *The Volture*, confermando l’entusiasmo che circonda il film. Secondo La Bionda, l’inserimento del suo brano in un contesto così significativo simboleggia una rinascita e una speranza, in netto contrasto con il finale drammatico della storia.

In un curioso parallelismo, Michelangelo ha ricordato che il suo primo ufficio a Milano si trovava nella Torre Velasca, un edificio brutalista che ha sempre ammirato per la sua audacia architettonica. Questo legame tra la sua carriera musicale e l’architettura brutalista mette in evidenza l’importanza di entrambe le forme d’arte nella sua vita e nella sua creatività.

La Bionda continua a essere una figura influente nel panorama musicale, e il suo supporto per *The Brutalist* dimostra come musica e cinema possano intrecciarsi in modi inaspettati, creando nuove esperienze per il pubblico.

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