Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rivelato la sua intenzione di designare l’inglese come lingua ufficiale del Paese, un’iniziativa che potrebbe avere un impatto profondo sul panorama linguistico nazionale. Questa dichiarazione è stata fatta dalla Casa Bianca il 28 febbraio 2025, subito dopo un incontro tra Trump e il primo ministro britannico Keir Starmer. Molti interpretano questa mossa come un tentativo di riaffermare l’importanza dell’inglese in un contesto sempre più influenzato dalla lingua spagnola, parlata da una comunità di migranti in crescita.
Un ordine esecutivo storico
L’ordine esecutivo che Trump intende firmare stabilirà ufficialmente l’inglese come lingua nazionale degli Stati Uniti, un evento senza precedenti nella storia del Paese. Fino ad ora, gli Stati Uniti non avevano mai adottato una lingua ufficiale a livello federale, e questa decisione rappresenta un cambiamento radicale. La Casa Bianca ha dichiarato che l’obiettivo di questa iniziativa è promuovere la “coesione” in una nazione con una lunga tradizione di immigrazione. Tuttavia, alcuni critici vedono in questa scelta un tentativo di associare l’unicità della lingua a un “pensiero unico” che esclude le diverse culture e lingue presenti nel Paese.
Il documento della Casa Bianca evidenzia che “una lingua comune favorisce la coesione nazionale”. Questo nuovo ordine esecutivo abrogherà una direttiva precedente dell’ex presidente Bill Clinton, che richiedeva alle agenzie federali di offrire servizi in più lingue per coloro che non parlano inglese. La decisione di Trump sembra quindi mirata a consolidare l’inglese come lingua predominante, in un momento in cui i sondaggi mostrano che la maggior parte degli americani considera fondamentale che chi vive negli Stati Uniti parli inglese.
Il contesto sociolinguistico
Sebbene l’inglese sia già la lingua più parlata nel Paese, negli ultimi anni si è registrato un aumento della presenza dello spagnolo, soprattutto tra le comunità ispaniche. Secondo il Pew Research Center, oltre l’80% degli adulti americani afferma che parlare inglese è molto o abbastanza importante per “essere veramente americani”. Questo dato mette in evidenza un forte legame tra lingua e identità nazionale, ma solleva anche interrogativi sulle conseguenze per le minoranze linguistiche.
Nel 2019, la popolazione ispanica negli Stati Uniti ammontava a quasi 61 milioni, rappresentando il 18% della popolazione totale. Di questi, circa 40 milioni parlano spagnolo in casa, secondo le statistiche fornite dallo US Census Bureau nel 2017. Questo complesso scenario linguistico evidenzia le sfide che il governo dovrà affrontare nel tentativo di implementare una politica linguistica che non escluda le diverse culture presenti nel Paese.
Reazioni e implicazioni future
Le reazioni a questa proposta sono state variegate. Mentre alcuni lodano l’iniziativa come un passo necessario per rafforzare l’unità nazionale, altri temono che possa alimentare divisioni e discriminazioni nei confronti delle comunità non anglofone. La questione della lingua ufficiale è sempre stata un tema delicato negli Stati Uniti, e le nuove politiche potrebbero avere un impatto significativo sulle dinamiche sociali e culturali.
In un contesto globale in cui le lingue si intrecciano e si influenzano reciprocamente, la decisione di Trump di rendere l’inglese la lingua ufficiale potrebbe innescare un acceso dibattito su identità, inclusione e appartenenza. La sfida sarà trovare un equilibrio tra la promozione di una lingua comune e il rispetto per la diversità linguistica che caratterizza la società americana.