Tre mostre primaverili e una autunnale, quest’ultima incentrata sulla tematica dell’AIDS, compongono il programma del 2025 del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato. Il cartellone, intitolato “Costruire Comunità”, è stato svelato il 15 gennaio 2025 dal direttore Stefano Collicelli Cagol e dal presidente Lorenzo Bini Smaghi, alla presenza della sindaca di Prato, Ilaria Bugetti. L’iniziativa si propone di rafforzare il legame con le comunità locali attraverso un ricco calendario di eventi che abbraccia cinema, lettura, laboratori per le scuole e performance musicali.
Mostre primaverili al Centro Pecci
La prima mostra primaverile, “Smisurata. Opere XXL dalla Collezione del Centro Pecci”, aprirà il 30 maggio 2025. Questa esposizione offre ai visitatori l’opportunità di confrontarsi con opere di grande formato, parte integrante della collezione del Centro. Un momento di particolare rilevanza sarà il riallestimento di Prato’88, l’opera iconica di Mauro Staccioli, che sarà posizionata nell’area adiacente al Centro Pecci. La seconda mostra, “Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi. La marcia dell’uomo”, presenterà un’installazione monumentale realizzata dai due pionieri del cinema, i quali, sin dagli anni Settanta, hanno esplorato archivi di famiglia e cineoperatori della prima metà del XX secolo. Questa installazione, che recupera preziose testimonianze storiche, sarà inserita permanentemente nella collezione del Centro. Infine, la terza mostra primaverile, “Davide Stucchi. Light Lights”, offrirà un’esperienza immersiva nelle opere luminose dell’artista, creando un viaggio sensoriale unico.
La mostra autunnale e il tema dell’AIDS
La mostra autunnale, “Vivono. Arte e affetti, Hiv-Aids in Italia. 1982-1996”, sarà inaugurata il 4 ottobre 2025. Curata da Michele Bertolino, che ha ricevuto una borsa di studio dal Ministero della Cultura per approfondire questa tematica, l’esposizione si concentrerà su una generazione di artisti e creativi colpiti dall’HIV. Attraverso questo progetto espositivo, il lavoro di questi artisti sarà riconsiderato alla luce dell’impatto storico e sociale che la malattia ha avuto in Italia. La mostra rappresenta un’importante occasione per riflettere su come l’arte possa affrontare e rappresentare le sfide della società.
Un calendario di eventi per tutti
Oltre alle mostre, il Centro Pecci ha in programma un ampio calendario di eventi pensati per attrarre un pubblico variegato, con l’obiettivo di potenziare l’accessibilità del museo e trasformarlo in una piattaforma di incontro aperta a tutti. Il direttore Stefano Collicelli Cagol ha enfatizzato l’importanza di focalizzarsi sui diversi pubblici, ognuno con le proprie esigenze specifiche. “In Italia, è urgente lavorare sull’accessibilità. Con la collezione, l’archivio, la biblioteca, che riaprirà quest’anno, e con le mostre, il cinema, i laboratori didattici e i progetti speciali di arte e benessere, il Centro Pecci si rivolge a chi desidera arricchire la propria quotidianità attraverso il contatto con le arti contemporanee”, ha dichiarato Cagol. Il Centro non si limita a essere un luogo di esposizione, ma si propone come un punto di riferimento per la comunità, integrando anche un ristorante, un bistrot, un playground e un’arena esterna, per offrire un’esperienza culturale completa e coinvolgente.