Magistrati in sciopero: il governo apre al sorteggio e alle quote rosa nelle nomine

I magistrati protestano per difendere i principi della Costituzione, con un’adesione dell’80% allo sciopero, mentre il governo si dice disponibile al dialogo sulla riforma della giustizia.
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magistrati in sciopero nel 2025: il governo propone sorteggio e quote rosa per le nomine nel sistema giudiziario

“Non è uno sciopero contro qualcuno, ma una difesa dei principi fondamentali della Costituzione, che riteniamo essenziali per i cittadini. Non stiamo difendendo alcun privilegio”. Queste le dichiarazioni di Cesare Parodi, presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati (ANM), durante un’intervista a Radio 24 riguardo allo sciopero dei magistrati che ha avuto luogo oggi, 15 marzo 2025.

L’adesione a questa mobilitazione è stata notevole, con il segretario generale dell’ANM, Rocco Maruotti, che ha comunicato una partecipazione attorno all’80%. Questo dato è stato reso noto durante un’assemblea tenutasi al cinema Adriano, in concomitanza con l’astensione delle toghe. Parodi ha evidenziato che “il rischio di una mutazione genetica del pubblico ministero, influenzato dai poteri forti, è un pericolo concreto. Ciò rappresenterebbe un grave danno per i cittadini”. Ha inoltre sottolineato l’importanza di preservare il ruolo del pubblico ministero, attualmente una garanzia per tutti. “Rinunciare a questa garanzia sarebbe estremamente serio”, ha affermato.

Il governo si apre al dialogo

In risposta alla situazione, il governo ha manifestato la sua disponibilità al dialogo con la magistratura. Fonti vicine all’ANSA hanno rivelato che in un recente vertice a Palazzo Chigi, durato poco più di un’ora, è emersa la volontà di avviare un confronto. La premier Giorgia Meloni ha programmato un incontro con i vertici dell’ANM e con l’Unione delle Camere Penali il 5 marzo, per preparare le consultazioni già fissate per mercoledì prossimo, prima con l’Unione delle Camere Penali e successivamente con l’ANM.

La posizione della maggioranza è chiara: la riforma della giustizia non è concepita contro i magistrati, ma nell’interesse dei cittadini. Durante il vertice, a cui hanno partecipato anche i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani, è stata confermata la disponibilità a un confronto costruttivo, con particolare attenzione al dialogo con l’ANM. Tra i temi che il governo è disposto a trattare ci sono le cosiddette “quote rosa” e il “sorteggio temperato” per le nomine nel Consiglio Superiore della Magistratura (CSM).

Il sorteggio temperato e le quote rosa

Il concetto di “sorteggio temperato” era stato introdotto in precedenza dal disegno di legge Zanettin, poi accantonato a favore di un ddl costituzionale presentato dal governo. Questo sistema prevede un sorteggio tra una selezione di magistrati, scelta in base a requisiti specifici, come l’assenza di provvedimenti disciplinari. I magistrati avrebbero quindi la possibilità di votare su un elenco di candidati sorteggiati. Per quanto riguarda i laici, il sorteggio avverrebbe tra candidati selezionati dal Parlamento.

Gratteri e il sorteggio al CSM

Il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, ha espresso il suo favore per il sorteggio dei componenti del CSM, pur riconoscendo che potrebbe non essere ben visto da molti magistrati. Durante una conferenza stampa tenutasi nella biblioteca Tartaglione del Nuovo Palazzo di Giustizia di Napoli, Gratteri ha spiegato che il sistema di sorteggio potrebbe contribuire a una maggiore equità nella rappresentanza dei magistrati. Ha anche sottolineato la necessità di riformare il CSM per eliminare le anomalie legate alle correnti interne, citando il caso Palamara come esempio di malfunzionamento.

Manifestazione davanti alla Cassazione

Oggi, i magistrati hanno partecipato a un flash mob sulla scalinata della Cassazione, in Piazza Cavour a Roma, per protestare contro la riforma della giustizia e il progetto di separazione delle carriere. Indossando le toghe e una coccarda tricolore, i partecipanti hanno mostrato copie della Costituzione. Il presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, ha comunicato che l’adesione allo sciopero nel tribunale milanese si attesta intorno al 90%.

Gratteri ha aggiunto che non è giustificato modificare la Costituzione per un numero esiguo di magistrati che desiderano cambiare carriera, sottolineando che i veri problemi della giustizia sono ben altri e non riguardano la separazione delle carriere.

Albanese e il messaggio di Calamandrei

Durante l’assemblea dei magistrati a Genova, l’attore Antonio Albanese ha evocato la figura di Calamandrei, sottolineando il suo coraggio e la sua visione per il futuro. “Oggi mi sento Calamandrei”, ha dichiarato Albanese, esprimendo il suo sostegno alla causa dei magistrati, presenti in gran numero con le loro toghe e coccarde tricolori.

L’adesione allo sciopero, secondo quanto comunicato da Rocco Maruotti, si attesta intorno all’80%, un chiaro segno della determinazione dei magistrati a difendere i principi costituzionali.”

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