Inaugurato a Bari il faro-museo dedicato a Guglielmo Marconi e alla storia della radio

Il faro di San Cataldo a Bari riapre come museo dedicato a Guglielmo Marconi e alla storia della radio, parte di un progetto di recupero del patrimonio culturale pugliese.
&Quot;Faro-Museo Di Bari Dedicato A Guglielmo Marconi E Alla Storia Della Radio, Simbolo Di Innovazione E Comunicazione.&Quot; &Quot;Faro-Museo Di Bari Dedicato A Guglielmo Marconi E Alla Storia Della Radio, Simbolo Di Innovazione E Comunicazione.&Quot;
inaugurato a bari il faro-museo dedicato a guglielmo marconi, esplora la storia della radio e l'innovazione delle comunicazioni

Il faro di San Cataldo: un museo dedicato a Marconi

Il faro di San Cataldo, situato a Bari, ha recentemente riaperto le sue porte come museo dedicato a Guglielmo Marconi e alla storia della radio. Inaugurato il primo marzo 2025, questo nuovo spazio rappresenta un significativo passo avanti nel recupero e nella valorizzazione del patrimonio culturale pugliese. Con i suoi 66 metri, il faro è il terzo più alto d’Italia e vanta una storia affascinante: il 3 agosto 1904, Marconi effettuò il primo esperimento di trasmissione radio tra Bari e la costa del Montenegro, un evento che ha segnato l’inizio di una rivoluzione nelle comunicazioni.

I visitatori sono accolti da un video introduttivo che narra l’evoluzione della radio, seguito da un’esplorazione della sala dedicata a questo innovativo mezzo di comunicazione. Qui, è possibile ammirare reperti storici che documentano i primi collegamenti via etere e approfondire la conoscenza della prima trasmissione radio. La collezione espositiva include apparecchiature storiche provenienti dalle raccolte di Alberto Chiantera e dall’Associazione italiana radioamatori-sezione di Bari.

Il progetto di recupero dei fari e delle torri costiere

Il museo di San Cataldo fa parte di un progetto più ampio che prevede il recupero di tre fari e tre torri costiere in Puglia, nell’ambito dell’iniziativa Interreg Co.He.N. (Coastal Heritage Network), finanziata dalla Regione Puglia. Questo programma, attivo nel periodo 2014-2020, include anche il faro torre di San Giovanni a Ugento e la torre di San Felice a Vieste, già aperti al pubblico. Altri siti recuperati comprendono la torre Pietra a Margherita di Savoia, la torre Calderina a Molfetta e il faro di Punta Palascia a Otranto.

Il governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha evidenziato l’importanza di queste operazioni di recupero, affermando che esse trasformano le strutture in luoghi culturali vivaci, preservando l’identità dei paesaggi locali e la memoria storica della regione. Il sindaco di Bari, Vito Leccese, ha aggiunto che il faro di San Cataldo offre ai visitatori l’opportunità di scoprire non solo la storia dei fari e delle torri costiere, ma anche di approfondire il mondo della radio e la figura di Marconi.

Gestione e collaborazioni del museo

La gestione del Museo del faro e della radio è affidata, tramite convenzione con il comune di Bari, all’associazione Vedetta sul Mediterraneo, in collaborazione con l’associazione Mar di Levante e l’Associazione radioamatori italiani-sezione di Bari. La direzione onoraria è ricoperta dalla giornalista e scrittrice Enrica Simonetti, che contribuisce a dare un’impronta culturale e educativa al museo.

Questo nuovo spazio non solo celebra la figura di Marconi e la storia della radio, ma si propone anche come una risorsa fondamentale per la comunità locale e per i turisti, promuovendo la cultura e la storia della comunicazione. Con la sua apertura, il faro di San Cataldo intende diventare un punto di riferimento per chi desidera esplorare il passato e il presente delle comunicazioni radiofoniche.

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