Antonio Ricci e Renzo Piano al Politecnico: idee audaci per il futuro dell’architettura

Antonio Ricci dialoga con Renzo Piano al Politecnico di Milano, condividendo esperienze sulla creatività, l’importanza della passione e la lotta contro la disinformazione nel settore creativo.
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Antonio Ricci e Renzo Piano discutono innovazioni architettoniche al Politecnico nel 2025, ispirando nuove generazioni con idee audaci per il futuro

Antonio Ricci, celebre autore e produttore televisivo, ha recentemente preso parte a un evento di grande significato al Politecnico di Milano, dove ha avuto l’opportunità di dialogare con il rinomato architetto Renzo Piano. Questo incontro si è svolto il 15 marzo 2025 all’interno del ‘Laboratorio Arte del Costruire’, un’iniziativa della Fondazione Renzo Piano. Durante la sua lezione, Ricci ha condiviso esperienze e visioni sul mondo della creatività, enfatizzando l’importanza di affrontare le sfide con audacia e passione.

La visione di Antonio Ricci

Nel corso della sua presentazione, Ricci ha raccontato la sua carriera e le difficoltà incontrate nel settore televisivo. “Renzo sfida la gravità e io ho sempre cercato di sfidare le aspettative delle persone. Quando qualcuno dice che una cosa non è possibile, io mi impegno a dimostrare il contrario”, ha dichiarato Ricci, richiamando alla mente i suoi progetti più audaci, come il programma Striscia la Notizia, inizialmente accolto con scetticismo. “Nessuno credeva che potesse funzionare, ma io sapevo che avevamo un’idea vincente”, ha aggiunto.

Ricci ha sottolineato l’importanza del divertimento nel lavoro creativo, affermando: “Non esiste lavoro più frustrante di quello svolto senza passione. La passione deve essere condivisa, perché è ciò che rende il viaggio significativo”. Questa filosofia di vita ha rappresentato un tema centrale del suo intervento, incoraggiando gli studenti a perseguire le proprie passioni senza timori.

Il ruolo dell’architetto secondo Renzo Piano

Antonio Ricci ha anche colto l’occasione per riflettere sul lavoro di Renzo Piano, descrivendolo come un “sconfinatore putiniano” nel campo dell’architettura. “Piano insegna senza apparente intenzione di farlo, e la cultura non è mai pura, ma piuttosto un mix di influenze e idee”, ha spiegato Ricci, evidenziando l’importanza di una visione critica e non convenzionale nel processo creativo.

Ricci ha avvertito contro la rigidità e il dogmatismo nel campo dell’architettura, affermando che “l’architetto non può essere un fondamentalista. La professione richiede apertura e capacità di adattamento”. Ha utilizzato una metafora per descrivere la complessità del lavoro di Piano, dicendo che per alcuni monumenti vorrebbe avere un telecomando per modificarli a piacimento, sottolineando così la necessità di una continua evoluzione nel design architettonico.

La lotta contro la disinformazione

Un altro punto saliente del discorso di Ricci è stato il suo impegno contro la cattiva informazione. “Ho costruito la mia reputazione nel corso degli anni e ci tengo molto. Ho affrontato 400 cause legali e non ne ho mai perse una. Se l’informazione non è corretta, tutto crolla”, ha affermato con determinazione. Ricci ha espresso il suo disappunto nei confronti dell’ipocrisia e della disinformazione, riconoscendo che, sebbene la sua battaglia possa sembrare persa, è fondamentale continuare a combattere per una comunicazione veritiera e responsabile.

L’incontro tra Ricci e Piano ha rappresentato un’importante occasione di riflessione per gli studenti del Politecnico, offrendo spunti preziosi su come affrontare le sfide creative e professionali in un mondo in continua evoluzione.

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