Il video provocatorio di Trump
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha recentemente scosso l’opinione pubblica con un video ironico e provocatorio, generato attraverso intelligenza artificiale. Pubblicato il 26 febbraio 2025, il filmato, intitolato “Trump Gaza”, è stato realizzato da un follower o un troll, attirando l’attenzione dei suoi sostenitori e alimentando una narrazione che sfida la realtà.
Elementi surreali e riferimenti controversi
Il video è ricco di elementi bizzarri, tra cui una statua dorata di Trump che evoca i regimi autocratici dell’Asia centrale, suggerendo un legame con il leader nordcoreano Kim Jong-Un. Una rappresentazione di un tunnel spazio-temporale che conduce alla “Riviera del Medio Oriente” dimostra come Trump utilizzi un linguaggio visivo semplice per trattare questioni complesse. Inoltre, il video presenta Elon Musk, accompagnato da una pioggia di denaro ad ogni sua apparizione, rafforzando l’immagine di Trump come un moderno Re Mida.
Provocazioni e contraddizioni
Un aspetto che ha suscitato particolare interesse è la presenza di ballerine trans con la barba, un elemento che potrebbe essere visto come una provocazione o una dichiarazione di libertà da parte del presidente, il quale sembra sfidare le norme morali che lui stesso promuove. Questo comportamento solleva interrogativi sulla coerenza delle sue posizioni, specialmente considerando la sua condanna della “cancel culture”. Trump emerge così come un leader che si pone al di sopra delle proprie regole, mostrando indifferenza verso le contraddizioni.
Ipnocrazia: una chiave di lettura
Il libro “Ipnocrazia” di Jianwei Xun, pubblicato in Italia da Tlon, offre una prospettiva interessante per comprendere il fenomeno Trump. L’autore sostiene che Trump e Musk non siano solo figure di potere, ma veri e propri dispositivi narrativi, le cui storie mirano a stupire piuttosto che a cercare la verità. Andrea Colamedici, l’editore, aggiunge che l’ipnocrazia di Trump e Musk non ha bisogno di mascherarsi dietro la rispettabilità, poiché il loro potere deriva dalla capacità di generare vertigine e confusione.
Strategie di comunicazione e resistenza
Questa strategia non è nuova per Trump, il cui stratega Steve Bannon aveva già introdotto il concetto di “flood the zone” durante il primo mandato, mirato a inondare i media con fake news e provocazioni per creare una nebbia mentale. Oggi, il Trump 2.0, rinvigorito dalla sua recente vittoria elettorale, si presenta come una versione ancora più grottesca e senza freni di se stesso, ignorando le critiche, anche quelle provenienti dall’elettorato cattolico, che si sono manifestate anche sulla sua piattaforma Truth.
Come affrontare il trumpismo?
In questo contesto, Trump sembra aver capito che le critiche possono rafforzarlo, come un boss finale di un videogioco che cresce di potenza ogni volta che viene attaccato. La domanda che molti si pongono ora è come affrontare il trumpismo. La risposta non risiede nel buon senso o nel fact-checking, strumenti che sembrano avere un impatto limitato. È necessaria una narrazione altrettanto seducente e ipnotica, ma di segno opposto, per contrastare l’influenza di Trump. Tuttavia, il percorso per costruire tale narrazione è complesso, poiché la realtà plasmata da Trump e dal suo entourage continua a dominare l’agenda pubblica, lasciando gli avversari a rincorrere le sue provocazioni. Nel frattempo, l’elettorato si trova sopraffatto da un flusso incessante di notizie, in uno stato di confusione e stanchezza cognitiva.