“12:47 di Saverio Fattori: un viaggio nel profondo disagio dei lavoratori italiani”

Il romanzo 12:47 di Saverio Fattori esplora il disagio dei lavoratori italiani attraverso la storia di Ale, un tecnico del Controllo Qualità, in un ambiente opprimente e alienante.
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"Esplora il profondo disagio dei lavoratori italiani in '12:47' di Saverio Fattori, un racconto che svela le sfide del mondo del lavoro nel 2025."

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SAVERIO FATTORI, con il suo atteso romanzo *12:47*, pubblicato da CN Oligo e disponibile in libreria dal 28 febbraio 2025, propone una narrazione incisiva e cruda che affronta il disagio dei lavoratori italiani. La trama ruota attorno a Ale, un tecnico del Controllo Qualità, la cui esistenza subisce un’improvvisa e drammatica svolta quando viene trasferito senza preavviso alla catena di montaggio. Questo evento segna l’inizio di un percorso verso un abisso di angoscia e alienazione, trasformando l’azienda in un microcosmo popolato da fantasmi e mostri, un ambiente opprimente e irriconoscibile.

Un viaggio nell’abisso della fabbrica

La narrazione di Fattori si presenta come un viaggio claustrofobico, caratterizzato da una prosa feroce e incisiva che cattura l’essenza della condizione del lavoratore dipendente. Ale si trova a fronteggiare una realtà in cui il suo equilibrio psichico è costantemente messo alla prova. La fabbrica, un tempo considerata un luogo di lavoro, si trasforma in un labirinto di frustrazione e impotenza, dove ogni giorno diventa una lotta per la sopravvivenza. Il romanzo esplora il tema della disumanizzazione del lavoro, mettendo in evidenza come la routine quotidiana possa trasformarsi in una trappola mortale.

La frase chiave del romanzo, “Domani sparerò in mensa. Alle 12:47”, riassume perfettamente la disperazione e la ribellione che permeano la storia. Ale, durante il suo turno, si prepara a compiere un gesto estremo, un atto simbolico che rappresenta la sua resa a un sistema che lo ha ridotto a un automa. La sua riflessione sul fatto che “quando i tuoi nemici sono invisibili, allora tutti sono nemici” evidenzia la profonda crisi di identità e di fiducia che caratterizza il mondo del lavoro contemporaneo.

La maledizione del lavoratore dipendente

Fattori riesce a trasmettere l’angoscia di un’intera generazione di lavoratori, costretti a vivere in un contesto in cui la dignità e il rispetto sono stati sacrificati sull’altare della produttività. La vita di Ale, segnata da gesti ripetitivi e da una crescente sensazione di impotenza, offre uno spaccato realistico della condizione operaia. La sua affermazione che “nessuno è innocente” riflette un sentimento di colpa collettivo, in cui ogni individuo diventa complice di un sistema che premia l’indifferenza e la passività.

Il romanzo non si limita a raccontare una storia personale, ma si erge a grido di allerta per tutti coloro che vivono situazioni simili. La scrittura di Fattori è incisiva e diretta, capace di evocare emozioni forti e di stimolare riflessioni su un tema di grande attualità. La fabbrica, con le sue dinamiche oppressive, diventa simbolo di un’epoca in cui il lavoro non è più sinonimo di dignità, ma di sfruttamento e alienazione.

Chi è Saverio Fattori

Saverio Fattori, nato a Molinella (BO) nel 1967, è un autore che ha esplorato vari temi, tra cui lo sport e le dipendenze, con opere come *Finta pelle* (Marsilio, 2020) e *Acido lattico* (Gaffi, 2008; CN, 2023). La sua esperienza di vita, legata al mondo della fabbrica, arricchisce la sua scrittura di autenticità e profondità. Fattori riesce a trasmettere la complessità delle emozioni umane e le sfide quotidiane che i lavoratori affrontano, rendendo *12:47* un’opera di grande rilevanza sociale e culturale. La sua narrazione non è solo un racconto di disagio, ma un invito a riflettere sulle condizioni di vita e di lavoro che caratterizzano la società contemporanea.

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